
Il premio
Seguendo le indicazioni del calendario internazionale, la corsa dopo essere stata a lungo qualificata di gruppo III, è oggi una Listed Race. Nella storia del galoppo italiano ed europeo il Premio Pisa ha rappresentato a lungo la prima prova che apriva il calendario delle ‘classiche’ assumendo quindi un ruolo di orientamento molto significativo. Quando il calendario nazionale aveva impegni meno pressanti, il Premio Pisa era la prima corsa di preparazione allo stesso Derby tanto che, sfogliando l’albo d’oro della corsa pisana, troviamo undici vincitori del Derby di galoppo. Istituito nel 1885 il premio Pisa ebbe come primo vincitore Rosenberg che già trionfò due mesi dopo nella seconda edizione del Derby italiano. Altri cavalli distintisi nel Premio Pisa sono entrati ormai a far parte della storia del Turf italiano: Filiberto (1888), Goldoni (1896), Guido Reni (1911), Fausta (1914), Giampietrina (1917), Nogara (1931), Archidamia (1936). Anche la ripresa dopo gli eventi bellici, se pure si andava modificando la mappa del galoppo europeo, non fece perdere al Premio Pisa le caratteristiche qualificanti di grande prova generale prima dell’apertura del palcoscenico ‘classico’: Orvieto (1954), l’immenso Ribot (1955), Weimar (1971), Capo Bon (1977), Stone (1978) fino a Morigi (1994), Salselon (2002, record della corsa sui 1.500 metri) sono stati cavalli importanti ed influenti nella storia del nostro galoppo. Dal 2011 il Premio Pisa si disputa sui 1.600 metri della pista grande.
