Nasce il 31 gennaio del 1912 in Barbaricina, il quartiere della periferia di Pisa già da decenni considerato il “Paese dei Cavalli”. A 13 anni viene mandato dal padre Ercole a fare apprendistato in una scuderia, meritandosi il soprannome di ‘caporalino’ per la serietà e l’impegno profusi nelle sue mansioni.
Quando il padre si sposta nella prestigiosa scuderia di Giuseppe De Montel, sempre nel capoluogo milanese. Qui viene ignorato dagli allenatori stranieri che si avvicendano alla guida della scuderia milanese – Walter Allpher e Charles Planner – fino all’assunzione del fantino Paolo Caprioli, sotto la cui “ala protettiva” il piccolo Enrico comincia a essere considerato.
E’ anche per le pressioni del fantino romano che a Enrico viene proposto il primo contratto ad allievo che lo porta al debutto il 9 settembre del 1925 nel premio ‘Porta Giovia’: in quell’occasione il quattordicenne pisano, in sella a Poncia, riusce a classificarsi secondo. Con l’arrivo del nuovo allenatore Willy Carter, al giovane fantino pisano vengono concesse altre opportunità, che saprà sfruttare presto, arrivando a vincere la sua prima gara il 24 aprile 1926 a San Siro, nel premio ‘Cesa’, in sella a Budrio. Sotto i consigli e gli insegnamenti di Caprioli, il ragazzo comincia a farsi le ossa e a raggiungere la prima vittoria in un Gran Premio: nel 1927, in sella a Francavilla, Camici vince il premio ‘Ambrosiano’. L’anno successivo arriva anche la vittoria nel ‘Chiusura’, in sella al grande Ortello. Nel 1929 Enrico Camici entra in classifica con 55 successi alle spalle Digby Blackburn (78) e del maestro Paolo Caprioli (95). L’anno dopo raggiunge la seconda posizione con 65 vittorie.


Nel 1931 la sua carriera subisce una prima svolta. Con il trasferimento a Roma di Paolo Caprioli, Enrico diventa la “prima monta” della scuderia De Montel, facendosi notare per il carattere taciturno, per la correttezza e per la mano delicata con cui porta i cavalli al successo.
La sua carriera prosegue fino all’interruzione della seconda guerra mondiale, al cui termine, dopo la tragica morte in pista di Pietro Gubellini, che era stato il fantino di Nearco, firma un contratto con il trainer più famoso d’Italia, Federico Tesio. Tra i molti successi ottenuti con questa scuderia, spiccano le quattro affermazioni nel Derby italiano di galoppo e le sedici vittorie in altrettante grandi corse italiane ed europee in sella al campione Ribot, al quale dovrà buona parte della sua fama.
Enrico Camici è ricordato uno degli uomini-record del galoppo italiano. Nel corso della sua lunga carriera, terminata nel luglio del 1969 a 57 anni, ha infatti disputato ben 16.575 corse, vincendone 4.100.
Una volta ritiratosi dalle corse, Enrico Camici intraprese la carriera di trainer prima della scuderia ‘Aurora’ e poi della ‘Gabriella’ vincendo numerose corse di prestigio. Morì il 17 marzo del 1991 a Pisa, la città dov’era nato. Ogni anno la società Alfea gli dedica un’importante corsa che si disputa nell’ippodromo San Rossore.
